Minipiscine con Idromassaggio da Giardino, la guida completa

Le minipiscine da giardino con idromassaggio sono piccole piscine per uso domestico che si distinguono per la presenza di getti d’acqua per l’idromassaggio. Sono progettate per essere installate in giardini o spazi esterni di abitazioni private, e sono particolarmente adatte per chi ha poco spazio a disposizione o non vuole o non può investire in una piscina tradizionale.

Le dimensioni delle minipiscine da giardino con idromassaggio possono variare, ma solitamente hanno una lunghezza compresa tra i 2 e i 4 metri, una larghezza che va dai 1,5 ai 3 metri, e una profondità compresa tra i 1,2 e i 1,5 metri. Alcune minipiscine hanno anche una sezione per l’idromassaggio con getti d’acqua che favoriscono la circolazione sanguigna e il relax muscolare.

Le minipiscine da giardino con idromassaggio proposta da https://www.kinedo.it offrono diversi vantaggi. Innanzitutto, consentono di godere dei benefici dell’acqua anche in spazi limitati, senza dover investire in una piscina tradizionale. Inoltre, l’idromassaggio è particolarmente indicato per chi soffre di dolori muscolari o articolari, o semplicemente desidera rilassarsi e rigenerarsi.

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Tipologie di piscine fuori terra

Qui di seguito verranno illustrate le tre più importanti tipologie di piscine fuori terra: per saperne di più in modo approfondito, conoscere modelli, prezzi, caratteristiche ed accessori, visitate https://www.rotex.net/piscine-fuori-terra.html .

Piscine rettangolari frame

È la più diffusa tipologia di piscine fuori terra, si tratta di un genere di piscine formate da un telaio esterno, al cui interno va deposto il telo della piscina, che permette una maggiore stabilità e una migliore resistenza all’inverno. È una tipologia di piscine contraddistinta da una grande varietà di dimensioni per soddisfare le esigenze di qualsiasi genere, e un piccolo ingombro quando sono riposte.

Dimensioni: le dimensioni possono variare da un massimo di 10m x 5m , a valori più piccoli ed intermedi (5,5m x 2,5 m/7m x 3,5m). La forma rettangolare, inoltre, permette una maggiore libertà nel caso si voglia nuotare, ma anche la possibilità di disporre una rete a metà piscina per la pratica di giochi come pallavolo o pallamano.
Punto forte di questa tipologia di piscine è l’altezza che può superare il metro e trenta, il valore più alto per le piscine fuori terra.

Pulizia e manutenzione: queste piscine non hanno skimmer, perciò per mantenerle pulite si utilizzano dei filtri a sabbia o a cartucce nella versione più economica, collegati alla piscina mediante tubo ad immersione. È inoltre consigliato l’uso di flocculanti per permettere alle macro particelle di galleggiare e venir più facilmente eliminate grazie al retino.
Durante la stagione fredda deve essere coperta con un apposito telo.

Accessori: uno degli accessori più utili forniti con queste piscine sono le scalette, che possono essere singole o doppie ed essere fornite magari di un piccolo trampolino. Le scalette sono indispensabili per piscine come questa per via dell’elevata altezza.
Un altro componente che viene fornito spesso e volentieri è il telo su cui appoggiare la piscina per evitare di rovinarla o di creare una zona fangosa al di sotto di essa.

Piscine rotonde

Varietà di piscine un po’ meno frequente da vedersi, si tratta generalmente di un telo rigido privo di intelaiatura. Questo porta ad una minore robustezza, che può causare forature, e all’obbligo di doverle smontare durante l’inverno, anche perché sono raramente provviste di attacchi per la pompa di pulizia, ed è quindi necessario il ricambio dell’acqua.

Sono un po’ scomode per via dell’elevato ingombro rispetto alle dimensioni della piscina e hanno altezze mediamente inferiori rispetto alle altre tipologie di piscine.

Dimensioni: il formato più piccolo misura 2m di diametro che può arrivare fino ad un massimo di 5,5 m; l’altezza varia da 40 cm fino ad un massimo di 120cm. Sono l’ideale per il relax o per far giocare i bambini piccoli, ma sono scomode dal punto di vista del nuoto. Le dimensioni ridotte portano ad un risparmio sulla quantità d’acqua necessaria a riempirle.

Pulizia e manutenzione: l’acquisto della piscina solitamente non prevede un filtro come optional, che va quindi acquistato a parte. Acquistando pompa e filtro sarà possibile una migliore pulizia ma va fatto notare che i filtri a cartucce compatibili con questo tipo di piscine hanno un’efficenza minore rispetto ai loro cugini a sabbia.

Accessori: la piscina rotonda è solitamente venduta tal quale, poiché non è necessaria nè la scaletta nè il telo coprente invernale.

Piscine idromassaggio

Sono una tipologia di piscine di nuova generazione, costituite da un gonfiabile molto spesso e robusto, fornite di pompa-multiuso per il gonfiaggio, per la pulizia dell’acqua e per l’idromassaggio. È una piscina di piccole dimensioni e di forma circolare, molto facile da pulire e da mantenere. Insieme ad essa viene venduto un telo per coprirla durante l’inverno o nei periodi di inutilizzo, ma che può essere utilizzato anche come base della piscina per evitare che vi si crei una zona fangosa attorno.

Dimensioni: per via della particolarità della piscina le varietà di dimensione sono poche, il formato più comune è quello di 2m di diametro e 70cm di altezza , la struttura è autoportante, può ospitare un massimo di 6 persone e la capacità e di circa 1000l.

Pulizia e manutenzione: per questo tipo di piscine la pulizia e molto facile ed efficiente poiché vengono vendute assieme ad un filtro pompa molto potente dotato di pannello di controllo per la regolazione dei parametri, date poi le ridotte dimensioni non c’è molta acqua da filtrare, quindi il filtro può lavorare a bassi regimi senza essere sotto sforzo.

Accessori: l’accessorio più importante è la pompa multiuso precedentemente descritta. Da notare, è l’assenza della scaletta per via delle dimensioni ridotte della piscina e la presenza di un telo coprente.

Potature delle piante: meglio estate o inverno?

alberi piante

La potatura è un’operazione importantissima per la vita di una pianta perché permette di farla crescere robusta e sana, eliminando le parti superflue che non fanno altro che impedirle un giusto sviluppo. Potare una pianta, però, non è un’operazione semplice e banale e soprattutto bisogna sapere che ogni tipologia di albero ha bisogno di potature diverse.
Ci sono, però, alcuni fattori comuni che è importante conoscere e tenere in considerazione.
Il primo è che, in linea di massima, tutti gli alberi possono essere potati nel periodo di riposo vegetativo. Eseguire la potatura in questo periodo porta diversi vantaggi. Innanzitutto, se si tratta di alberi a foglie caduche, è possibile vedere meglio la struttura della pianta e quindi eseguire i tagli con più facilità.
Inoltre le ferite dell’albero si rimargineranno con più facilità a inizio primavera, appena la pianta riprende a vegetare. A questo si unisce il fatto che si riduce la perdita di linfa e questo è importante soprattutto in alberi che ne hanno abbondante, come per esempio le betulle. Per questi esemplari si consiglia la potatura proprio in mezzo alla dormienza, meglio se in pieno inverno, limitando così la perdita di linfa.
Potando le piante in inverno, inoltre, si riduce di molto il rischio di infezioni, in quanto gli insetti vettori e i mirorganismi patogeni sono in fase di riposo. Quando le piante vengono potate perdono linfa, che attira questi insetti e i microrganismi, aumentando così la possibilità di malattie. Per esempio la linfa delle querce attira coleotteri che portano infezioni fungine. Le ferite degli olmi, invece, attraggono gli insetti scolitidi che trasportano le spore fungine responsabili della “morìa dell’olmo”.
Se la potatura deve avvenire per asportare rami morti o malati di un albero, allora questa può avvenire in qualsiasi momento dell’anno, proprio per evitare di costringere l’albero a uno sforzo eccessivo e per metterlo in condizioni di crescere e produrre al meglio. Se, infatti, per esempio, esso ha un ramo colpito da una malattia, l’asportazione tempestiva permette di evitare che essa si espanda eccessivamente.
In ogni caso, se si hanno dubbi a riguardo, è sempre bene rivolgersi a professionisti del settore della propria zona o città. Se non si conoscono direttamente le aziende sarà sufficiente fare una ricerca online cercando ad esempio servizio di potatura alberi a Verona o Milano e contattare le aziende locali. Oppure in alternativa chiedere informazioni al consorzio agrario più vicino, che saprà come intervenire per fare in modo che la potatura sia eseguita nel migliore dei modi e che dia giovamento alle piante. I consorzi, inoltre, sanno dare indicazioni rispetto ai migliori periodi di potatura e a come intervenire in caso di insetti infestanti o portatori di malettie.

Come mantenere in forma i manufatti in bambù

La pianta di bambù, originaria delle regioni asiatiche, è una vera risorsa per la creazione di manufatti, arredamento per esterno, recinzioni, separé e molto altro. Le arelle sono disponibili sul mercato in più diametri e dimensioni – come apprendiamo dagli esperti di banbamboo.com – e permettono di costruire manufatti duraturi nel tempo. In ogni modo, per quanto si tratti di un materiale molto resistente, dovrai curarlo con i giusti prodotti e qualche accorgimento. Solo così ne garantirai la longevità.

Nonostante abbia prestazioni estetiche e funzionali eccellenti, infatti, resta soggetto al fastidioso attacco di parassiti e insetti, nonché agli agenti atmosferici. Se desideri allungare la vita dei tuoi mobili o manufatti in bamboo, stiamo per fornirti dei consigli preziosi e utili alla sua conservazione!

Proteggilo dal sole

I tuoi manufatti in bambù sono continuamente esposti alle temperature esterne? Fa attenzione, potrebbero deperire in tempi abbastanza brevi. Se tieni le tue poltrone per troppo tempo al sole, ad esempio, le canne di bambù si essiccheranno, con risultati pessimi in termini estetici e funzionali. Ti suggeriamo, in questo caso, di trattare le canne pennellandovi sopra della vernice protettiva trasparente.

Pioggia e umidità? Fa attenzione!

Il bambù soffre alla stessa maniera l’eccessiva esposizione a pioggia battente e gelo. Se la tua recinzione o qualsiasi altro manufatto si trova in una zona umida, la longevità delle canne sarà messa a dura prova. Corri ai ripari evitando di porre i manufatti a contatto con la terra. Se hai degli arredi da giardino che non usi durante l’inverno, evita che stiano a stretto contatto con il suolo umido, favorendone la ventilazione. Le canne potrebbero marcire, per questa ragione ti consigliamo di applicare un prodotto idrorepellente anti-muffa.

Contro funghi e batteri

Questo virtuoso materiale eco-sostenibile soffre particolarmente l’attacco di agenti patogeni, che di solito amano alloggiare nella sezione cava delle canne. Come evitarlo? Attrezzati con uno spray specifico, destinato alla prevenzione delle spore fungine. Se desideri fortificare le canne di bambù e mantenerle in salute, dovrai eseguire dei trattamenti periodici e regolari. Anche le termiti amano il bamboo: in questo caso proteggilo con un prodotto biologico, privo di sostanze di origine petrolifera contro questi parassiti, a base di oli essenziali.

Scegli dei prodotti protettivi naturali

Poiché il bambù è un materiale naturale, sarebbe meglio che i prodotti per curarlo lo fossero altrettanto. Conservalo e aumentane la durata con i seguenti prodotti, che ti aiuteranno ad allontanare i parassiti.

  • Olio di neem
  • Canfora
  • Borace

Infine, ti ricordiamo che i mobili in bambù vanno puliti spesso, con detergenti poco aggressivi e una spazzola a setole morbide.

Hai delle domande o dei dubbi su quanto detto? Commenta il nostro articolo!

GIARDINO, SCOPRIAMO COME PULIRLO

Riuscire ad essere proprietari di una casa non è semplice, tuttavia averla con un giardino è il sogno di tanti. Un “sogno” che comunque ha anche i suoi aspetti più problematici, come la sua manutenzione e pulizia. Come riuscire a pulire un giardino e magari anche mantenerlo bello e accogliente? Se non si può avere la possibilità di chiamare una impresa di pulizie per aiutarci a tale scopo, basta avere tanta pazienza e gli strumenti giusti.

Il giardino, piccolo o grande che sia, rappresenta uno degli angoli più belli della casa, con le sue piante e i suoi fiori. Tuttavia, erbacce, vento, maltempo, animali e la trascuratezza possono renderlo sporco e poco accogliente. Per evitare tutto questo, si dovrebbe prendere l’abitudine di pulirlo periodicamente. Innanzitutto, si potrebbe incominciare a togliere le erbacce che vi si sono accumulate e accresciute. In base alla grandezza del giardino, si potrebbero usare diversi mezzi e metodi. Tra i più tradizionali e naturali ma anche faticosi, c’è quello di strapparle a mano. Per poi riunirle in un involucro appossito per farne, assieme ad altri scarti vegetali, del compostaggio. Altrimenti, per giardinieri un pò più “pigri”, si potrebbe ricorrere a mezzi “meccanici”, come rasaerba (per giardini grandi e ampi) oppure a semplici decespugliatori, nel caso di superfici più piccole.  Esistono metodi anche più diretti e potenti: l’utilizzo di diserbanti o sostanze chimiche. Tuttavia questi prodotti possono avere anche degli effetti collaterali non indifferenti, come il colpire e danneggiare anche erbe o piante del tutto innocue o, ancora peggio, se usati in maniera continuata e massiccia, arrivare alle falde acquifere e inquinarle.

Comunque, una volta risolto il problema delle erbacce, si passa a togliere i rami o piante secche e quindi ad una potatura complessiva, con cesoie piccole o quelle più grandi “tagliasiepi”, nel caso si avesse in giardino anche delle siepi appunto. Si riunisce il tutto in grandi sacchi destinati al compostaggio oppure ai centri di raccolta dei rifiuti cittadini (se in considerevoli quantità) o ai tradizionali contenitori marroni, che raccolgono i rifiuti organici (nel caso di modeste quantità da buttare). Terminata questa fase, si può passare a pulire eventuali sentieri e lampioni. Per i primi, si possono utilizzare ramazze e, nel caso di grandi superfici e per chi le possiede, anche idropulitrici. La pulizia dei lampioni si può effettuare invece con una pezza imbevuta di acqua e una piccola dose di detergente. Infine, per chi desidera rimpiazzare le erbacce tolte o le piante secche, si possono concimare quelle zone rimaste un pò scarne e vuote. In commercio esistono infatti diversi tipi di concimi per prati, adatti a questo scopo. Non resta che annaffiare di tanto in tanto il giardino e pulirlo periodicamente.     

    

 

I migliori bulbi da fiore da piantare in vaso

Se si desidera avere un bel terrazzo fiorito, una soluzione intelligente è quella di piantare i bulbi da fiore, che puoi trovare online su molti siti, come flora blom.com. Questi, infatti, possono essere tranquillamente coltivati in vaso e richiedono poco sforzo ma garantiscono grandi risultati. Questo tipo di piante, infatti, sono per lo più originarie di zone montuose e fredde e, per questa ragione, sono molto resistenti ai danni climatici e alle intemperie.

Il mese nel quale piantare i bulbi da fiore in vaso varia da settembre ad ottobre, a seconda della tipologia prescelta. La procedura è molto simile per quasi tutte le specie: basta scavare una piccola fossa nel terreno con una profondità pari alla metà dell’altezza dello stelo e ricoprire con della terra.

Malgrado queste piante richiedano poche attenzioni, però, è importante scegliere il giusto tipo di terreno, al quale vi consigliamo sempre di aggiungere della sabbia per evitare l’eccessiva umidità, che potrebbe danneggiare le radici. Lo stesso vale per la scelta dei bulbi da fiori: dovrete sceglierli, infatti, in base al clima presente sul vostro terrazzo, all’esposizione al sole e al tempo che volete dedicare alla manutenzione delle vostre piante.

Nelle prossime righe, dunque, vi illustreremo i migliori tipi da bulbi da fiore da coltivare in vaso sul vostro terrazzo.

Le varietà migliori di bulbi da fiore

Scegliere accuratamente la specie di bulbi da fiore da piantare è molto importante. Lo stesso, però. Vale per i bulbi stessi, che dovranno essere stati conservati in un luogo fresco e asciutto e non dovranno essere attaccati da parassiti. Ma vediamo tra quali specie orientare la nostra scelta.

Narcisi

I narcisi hanno il pregio di essere molto resistenti e di richiedere poche cure. Questo li rende ideali per chi non ha molto tempo da dedicare alla cura delle piante. Fioriscono, solitamente, all’inizio della primavera e hanno un profumo inebriante, dai quali deriva il nome stesso della pianta (“narkao” in greco, infatti, significa stordire.

Tulipani

Simbolo dell’amore perfetto, questi fiori hanno la peculiarità di essere disponibili in una vasta gamma di colorazioni e in ben 110 specie diverse. Sono più delicati rispetto ai narcisi, ma basta tenerli lontani dalle fonti di calore e dal vento. Ciascuna specie di tulipano, inoltre, ha diverse caratteristiche riguardo all’altezza dello stelo, che può variare dai 15 centimetri a un metro.

Bucaneve

Questi bellissimi fiori dal colore bianco latte sono i primi fiori a iniziare la fioritura. I bucaneve, infatti, fioriscono alla fine dell’inverno, e da questa loro peculiarità deriva il loro nome. Caratteristici delle zone montuose, resistono bene al freddo, ma hanno bisogno di grandi quantità di acqua per crescere forti.

Girasoli

Se avete un terrazzo con una buona esposizione al sole potrete orientare la vostra scelta sui Girasoli. Questi bellissimi fiori, infatti, necessitano di un’esposizione solare prolungata. Per piantarli, inoltre, la procedura richiesta è leggermente diversa dalle altre piante bulbose. Bisogna, infatti, avvolgere i bulbi in un tovagliolo umido e aspettare 48 ore, ovvero il tempo necessario per farli germogliare. Una volta germogliati, li potrete piantare.

Gigli

I gigli, invece, necessitano di un’esposizione solare intermedia. Sono anch’essi disponibili in molteplici varietà di colori e raggiungono un’altezza di 100/125 centimetri. I gigli fioriscono d’estate, per questa ragione, al contrario degli altri bulbi da fiore, vanno piantati in primavera.

Le fontane per esterni: suggerimenti per gli acquisti

Le fontane per esterni sono arredi indicati per chi ha voglia di rendere il proprio giardino speciale e conferirgli un aspetto magico o incantevole: non si limitano a decorare l’ambiente in cui vengono collocate, ma hanno anche una pregiata funzione pratica, dal momento che costituiscono un punto di erogazione dell’acqua decisamente utile e comodo. E se è vero che in ogni spazio verde ci sono piante, siepi, aiuole e giardini che hanno bisogno di essere irrigati e annaffiati con una certa regolarità, ecco che una fontana può venire in aiuto da questo punto di vista.

Ma dove si possono trovare delle fontane per esterni resistenti, gradevoli sotto il profilo estetico e disponibili a prezzi convenienti? Il sito www.ilgiaggiolo.it è un ottimo punto di riferimento, grazie al suo ricco catalogo di soluzioni che permette di soddisfare le esigenze più diverse e di andare incontro ai gusti più vari. Una volta predisposto un attacco idrico ad hoc, dunque, si può procedere con l’installazione della fontana. I lavori da eseguire, o in prima persona o con l’aiuto di un idraulico, non sono particolarmente complicati: si tratta solo di allungare i tubi dell’acqua e fare in modo che arrivino nella posizione desiderata, per poi creare un pozzetto destinato proprio alla raccolta dell’acqua e al suo smaltimento. Vi sono modelli di fontane che sono già munite della predisposizione all’attacco esterno: in questo caso il lavoro è agevolato.

Quali fontane per esterni si possono scegliere

In linea di massima, sono due le tipologie di fontana su cui si può fare affidamento: quelle freestanding, che non si appoggiano a nessun muro e vengono posizionate come se fossero colonne, e quelle da parete. Per quel che riguarda la scelta dei materiali, poi, ci si può sbizzarrire seguendo i propri gusti: si va dal cemento al granito, dalla fontana alla ceramica. Molti modelli sono realizzati in pietra, caratterizzati da una forma solida e dalla presenza di un bacino delimitato da griglie che consente di raccogliere l’acqua. A questo proposito è bene ricordarsi di predisporre sempre nella sezione deputata alla raccolta dell’acqua una grata, così da evitare che sassi, foglie o altri residui vadano a ostruire e a bloccare i tubi.

Nulla vieta, poi, di intervenire personalmente per decorare la fontana come meglio si crede: o colorandola con una vernice ad hoc o semplicemente arricchendola con dei fiori, con dei sassi, con della ghiaia, con delle foglie, con delle pietre o in altro modo. Infine, ultimo ma non meno importante aspetto su cui è bene concentrare la propria attenzione è quello che chiama in causa la rubinetteria: che sia in acciaio cor-ten, in bronzo o in metallo, ciò che conta è che non si arrugginisca con il passare del tempo e che non venga rovinata dalla polvere, dagli insetti, dalla pioggia, dal ghiaccio o da altri fattori connessi con una prolungata e continuata esposizione all’aria aperta.

L’uso del porfido negli ambienti esterni: i vialetti e i muretti

Impiegare il porfido negli ambienti esterni

Pietra vulcanica molto dura e resistente, il porfido viene usato molto spesso negli spazi esterni, sia per realizzare pavimentazioni e vialetti che muretti. Infatti le sue caratteristiche permettono a questa pietra di resistere perfettamente a condizioni atmosferiche disagevoli, come il gelo, la pioggia, il vento e gli sbalzi di temperatura. Con il porfido si realizzano una gran quantità di elementi molto differenti tra loro e ognuna con una destinazione d’uso diversa: si va dalle lastre per le pavimentazioni ai ciottoli per i vialetti, passando per i sassi comuni usati per rivestire i muretti. In base al tipo di lavorazione a cui è stata sottoposta la pietra cambiano anche i prezzi. Il costo finale è legato anche all’uso o meno di manodopera specializzata per la fase di messa in posa degli elementi in porfido.

I vialetti in porfido: caratteristiche e realizzazione

I vialetti e i pavimenti esterni in porfido consentono un gran numero di vantaggi: per prima cosa risultano avere una grande durata nel tempo perchè non si danneggiano facilmente. In secondo luogo questa pietra ha un elevato grado di ruvidità naturale: per questo motivo i vialetti e i camminamenti sono perfettamente sicuri e antiscivolo anche se bagnati, in presenza di umidità o in condizioni climatiche avverse. Si tratta di un obiettivo fondamentale per i rivestimenti esterni a cui si deve dare il giusto peso: per questo l’uso del porfido negli ambienti esterni risulta così apprezzato e diffuso. Dato che il porfido presenta sfumature di colore molto diverse, i vialetti che si possono ottenere potranno essere anche non lineari, decorativi e davvero originali: in questo modo si è certi di dare un’impronta perso
nale e unica al proprio giardino. In genere per i camminamenti si utilizzano i cubetti, cioè la forma più comune e diffusa per le pavimentazioni esterne in porfido. Infatti permettono di realizzare con facilità cerchi, archi e disegni sfruttando le varie sfumature presenti nella colorazione del materiale lapideo. In alternativa si può ottenere lo stesso risultato accostando blocchetti di varie misure, dato che in commercio ne esistono numerosi formati e varianti. Tra l’altro le dimensioni diverse, così come l’accostamento di lati diseguali, consente di posizionare a piacere i cubetti in maniera tale da ridurre lo spessore delle fughe e avere una messa in posa di maggiore qualità. Di conseguenza il costo degli elementi cambia notevolmente a causa delle difficoltà di lavorazione della materia prima: quelli regolari di maggiori dimensioni (ad esempio 18 centimetri per lato) hanno prezzi pi&ugrave
; elevati, che possono arrivare anche a 70 euro al metro quadro. Invece gli elementi più piccoli, caratterizzati da un formato di 5 centimetri per lato, si trovano a 27 euro al metro quadro. I blocchetti di misura intermedia, cioè di 10-12 centimetri per lato, hanno invece un costo che si aggira sui 35 euro al metro quadro. Tra l’altro questi elementi cambiano nome a seconda della zona d’Italia in cui vengono usati: ad esempio, a Roma vengono detti Sampietrini, mentre nelle Regioni del Nord sono conosciuti invece come Bolognini.

I muretti esterni in porfido: le caratteristiche e la posa

In genere il rivestimento dei muretti esterni si ottiene con i sassi grezzi di porfido: si tratta di elementi che si realizzano a partire dalla fase di cernita del materiale lapideo. Si caratterizzano per il fatto di essere di forma irregolare, con il piano naturale e le coste allo stato grezzo. Anche il loro spessore è variabile, in quanto va da un minimo di 10 centimetri a un massimo di 20 centimetri. Per questo motivo sono impiegati anche per la realizzazione vera e propria sia di muretti di contenimento che di muri di sostegno. I sassi di porfido hanno una finitura superficiale molto livellata e una volta posati hanno fughe fitte e molto strette: in questo modo si può seguire il disegno creato con molta facilità. Anche in questo caso si può avere un risultato più valido e apprezzato dal punto di vista estetico e decorativo sfruttando le varie
sfumature della pietra. Posando in maniera particolare i vari sassi, si ottiene un muretto personalizzato e decorato in maniera variegata. Tra l’altro, se si decide di effettuare una messa in posa casuale, usando elementi molto diversi l’uno dall’altro, si velocizzano notevolmente i lavori. Lo stesso vale ovviamente anche per i vialetti esterni in porfido.”

Manutenzione impianto di fitodepurazione

Tra i principali e più noti vantaggi degli impianti di fitodepurazione vi è, sicuramente, il basso sacrificio in termini di gestione e di monitoraggio. Ciò non equivale, tuttavia, a ritenere che il sistema di fitodepurazione si “mantenga” da solo. Un minimo di cura e di accortezza è infatti sempre richiesto, soprattutto nei primi mesi di “vita” del sistema.

 

Ogni 3 – 6 mesi (ma più frequentemente nelle fasi iniziali di avviamento dell’impianto) occorrerà infatti effettuare un attento controllo delle piante infestanti, assicurandosi che le stesse non attecchiscano sulla superficie ghiaiosa posta a livello inferiore, pregiudicando l’efficacia delle piante acquatiche. Se vi rendete conto che le piante infestanti hanno fatto la loro mesta presenza, non vi rimane che estirparle manualmente.È invece meno frequente (ma almeno una volta ogni 6-7 mesi) l’attività di controllo del pozzetto e del dreno di distribuzione: naturalmente, qualora avvertiate dei sintomi particolarmente pregiudizievoli (odore sgradevole, su tutti), il controllo deve essere effettuato immediatamente.

 

Infine, dovrà essere effettuato con una periodicità almeno annuale il controllo della fossa biologica e del degrassatore, elementi fondamentali per la buona riuscita di un valido sistema di fitodepurazione. Assicuratevi, in particolar modo, che le linee non siano ostruite, e che le acque scorrano regolarmente.

Come progettare un giardino di piccole dimensioni

Per realizzare un bel giardino non è necessario ipotizzare di avere a disposizione grandi spazi. La bellezza di un’area verde non è infatti necessariamente legata alla possibilità di disporre di troppi metri quadri liberi, visto e considerato che è possibile, comunque, ricreare l’illusione di un’ampiezza più evidente attraverso l’installazione di piante a sviluppo verticale. Altro consiglio è quello di applicare delle piante non particolarmente ampie, “miniaturizzando” le proporzioni. Potete ad esempio installare delle begonie, tipiche piante grasse ornamentali, ideali per poter riempire dei vasi ornamentali o per poter formare delle piccole aiuole fiorte: il loro fusto non supera di norma i 30 centimetri, e le foglie arrotondate e i fiori dai colori evidenti, possono rappresentare una giusta soluzione.

 

Altro suggerimento di gradevole effetto è il tulipano, una pianta erbacea che generalmente è utilizzata nelle aiuole. Per le loro specifiche, i tulipani si adattano a giardini di piccole dimensioni, considerato che il loro sviluppo è sostanzialmente verticale. Le foglie sono sottili, ricoperte da una patina cerosa, mentre i fiori sono profumati dai colori sgargianti. Tipica installazione dei giardini italiani di piccole dimensioni è anche la campanula selvatica, una pianta erbacea perenne, ornamentale, che non richiede particolari cure oltre a quelle ordinarie. La campanula selvatica è diffusa anche spontaneamente, e presenta dei fusti erbacei eretti di altezza fino a 1 metro.

 

In ogni caso, per poter giungere alla migliore progettazione del proprio giardino, il consiglio più sostanzioso è quello di rivolgersi a un esperto che possa disegnare l’area verde in linea con le proprie ambizioni e al proprio budget. Attraverso la consulenza di uno specifico esperto per la realizzazione giardini sarà dunque possibile ottenere una valido sostegno, entrando altresì in conoscenza di soluzioni non preventivate e non ipotizzate. Il passo più rapido per arrivare a possedere il giardino dei propri sogni, per sè stessi e per la propria famiglia.